MERCOLEDÍ 27 - ORE 18:15 - GAIA CAFÉ
Temi del giorno: metrica e metafora.
[contrà Mure Pallamaio, 6 - Piazza Castello]
"Ti condurrei,negli autunni, al bordo dei verdistagni infinitia vedere i neonati di giovani fatee a guardarei placidialberi sfioriti".
Negli anni
della sua grande produzione poetica (1860-1865), per E.D. , che vive
rinchiusa tra le pareti domestiche, l’osservazione della natura
dalla finestra della sua stanza diventa fondamentale. E, per
“Natura”, si intende il giardino della casa paterna. Questo
piccolo luogo si amplifica e diventa scenario simbolico, gli elementi
naturali, piante, piccoli animali, i fiori, il cielo, i monti in
lontananza divengono oggetto di una osservazione profonda e
meticolosa e di una attenzione che dà origine a elaborazioni
visionarie, oniriche. Ogni componente di questo “teatro naturale”
viene definito minuziosamente e trasfigurato in spettacolo. Piccoli
animali, insetti, topi, serpi, moscerini, divengono protagonisti di
storie o attori di drammatizzazioni (605, ragno; 211, 213, 214,
api). Dì tutta la verità ma dilla obliqua
Il successo sta in un circuito
Troppo brillante per la nostra malferma delizia
La superba sorpresa della verità
Come un fulmine ai bambini chiarito
Con tenere spiegazioni
La verità deve abbagliare gradualmente
O tutti sarebbero ciechi.

Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.
Nato a Londra 1795, conclude la sua giovane vita nel 1821 a Roma, nel tentativo ultimo, di ritrovare la salute persa.
E' stato un esponente del romanticismo tra i più importanti, bocciato altresì nel suo tempo, riscoperto e amato solo alla sua morte.